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ANNE RICE: APPENA UN PENSIERO

Anne Rice casa

Scrittrice che mi ha portato alla lettura

Anne Rice è morta ieri notte, a ottant’anni, a causa di un ictus. Lo annuncia suo figlio Christopher in un post su Facebook. 

Nata nel 1941 a New orleans, Anne rice ha raggiunto fama mondiale nel 1976 con la pubblicazione di un romanzo destinato a cambiare il corso della narrativa di genere e non solo: Intervista col vampiro (uscito a poca distanza da Le notti di Salem, del re del brivido Stephen King), dal quale verrà poi tratta una fortunata pellicola con Brad Pitt e Tom Cruise. Di fatto, il lavoro di questa scrittrice ha riportato il gotico sul panorama mondiale, aprendo le porte a tutto un filone narrativo che nutrirà la scrittura di saghe come quella di Twilight, True blood, e infinite altre. Si potrebbe dire che young adult e urban fantasy devono molto sia alle Cronache dei vampiri, che alla saga delle streghe di Mayfair.

La scrittura di Anne Rice ha abitato l’adolescenza di infinite lettrici e lettori, come il sottoscritto, che grazie alla sua penna hanno potuto non solo avvicinarsi al fascino della Louisiana e di New Orleans, ma anche esplorare, letterariamente, una visione del corpo e dei corpi che spesso metteva in discussione le rigide e trite prospettive di genere. 

Spesso criticata per la deriva cristiano-cattolica, Anne Rice ha speso parte della sua opera in una ricerca spirituale incessante per raggiungere un’etica che in prospettiva atea faticava a riconoscere. Occorre ricordare però che nel 2010, tramite un post sulla sua pagina Facebook e poi sul suo sito web, la regina dei vampiri ha preso le distanze dalla chiesa cattolica con parole inequivocabili: 

«È semplicemente impossibile per me di “appartenere” a questo rissoso, ostile, polemico, e meritatamente famigerato gruppo. Per dieci anni ho provato. Ho fallito. Sono un’esterna. La mia coscienza non mi consentiva nient’altro. […] Sono fuori. Nel nome di Cristo, mi rifiuto di essere anti-gay. Mi rifiuto di essere anti-femminista. Mi rifiuto di essere contro il controllo delle nascite. Mi rifiuto di essere anti-democratica. Mi rifiuto di essere contro l’umanesimo laico. Mi rifiuto di essere contro la scienza. Mi rifiuto di essere contro la vita. (…) La mia conversione da atea pessimista, persa in un mondo che non capivo, a ottimista credente in un universo creato e sostenuto da un Dio amorevole è fondamentale per me. Ma seguire Cristo non significa seguire i suoi seguaci. Cristo è infinitamente più importante della cristianità e lo sarà sempre, non importa ciò che il cristianesimo è, è stato, o può diventare».

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